sabato 21 giugno 2014

Un anno di TB6Cafè

Quest'anno scolastico è stato bellissimo ed impegnativo, lungo e ricco di viaggi e di soddisfazioni enormi!
Mi sono spostata in giro per il Norditalia per la nuova avventura dei TB6Cafè. E' stato sicuramente stancante ma questa esperienza mi ha regalato delle gioie grandissime!
E quindi, arrivata alla fine del percorso e prima della lunga pausa estiva, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno ospitato, rendendo i miei soggiorni piacevolissimi e speciali… le "padrone di casa"!







Con loro e con tutte le partecipanti ai TB6Cafè, abbiamo sferruzzato tanti Bucatini e Pelne, tantissimi Calzini Stupidini, moltissimi Myosotis, decine di Principesse Stregate, centinaia di Biscotti, alcune Pelna e qualche Salvària!!!







Ho assaggiato TUTTI i prodotti alimentari che mi sono stati offerti e ci annuncio con gioia che sono aumentata di due chili...






Ho incontrato dal vivo amiche lontane che altrimenti non avrei avuto occasione di incontrare!





Ho ricevuto regali preziosi da allieve premurose e gentili...

E alla fine vi saluto con un brindisi (è acqua, è acqua!!!): ai prossimi TB6Cafè che riprenderanno in autunno, buone vacanze!

mercoledì 18 giugno 2014

A Trieste c'era il Bioest...

… e che d'è? Chiederete voi.
Presto detto, una Fiera di quelle belle, con tante bancarelle dove trovi cose che di solito non trovi.
Cose sfiziose, cose introvabili, cose nascoste, cose lontane, cose inaspettate. E bio. Beh, insomma, a me del bio sapete bene che me ne importa un po' una cippalippa, ma dovevo dirlo.
Ah, ma che goduria, amiche mie, che goduria per gli occhi e che lacrime amare per il portafoglio!
Quello deL Marito, s'intende.
La prima bancarella in cui mi sono imbattuta è stata quella di Lister - sartoria sociale.
Hanno sede nell'ex manicomio (e potrebbero starmi simpatici anche solo per quello), svolgono attività di sartoria (bella forza, c'è nel nome! Ma che fai, copi?) ed impiegano quasi totalmente tessuti riciclati.
Ta - daaan! Direte che molti lo fanno.
Avete ragione, ma qua c'è una discriminante: il GUSTO. Di solito le cose fatte con tessuti riciclati sono… beh, un po' "meh". Nè di carne né di pesce. E quando li vedi addosso all'amica che li ha addosso e ti chiede:"DAI, prova ad indovinare cos'era questa gonna, prima" le rispondi senza fallo:"Una camicia PERCHè HA ANCORA LE MANICHE ATTACCATE!"
Insomma. Poi l'amica ci resta male e tocca scusarsi. Non sono cose sociali, ecco.
Invece da Lister fanno delle cose cariiiiine. Ma cariiiine.
Tipo le ri-cravatte, bustine ricavate dalla seta di cravatta, cariiiine.
Mi sa che prima o poi devo andarli a trovare.
Tanto son vicino.
E poi, allo stand RF calzature ecologiche, ho visto queste.
Dico: son di sughero. Di sughero!
Oddio, sbavo e bagno il pavimento. (Chisseneimpippa, tanto il sughero galleggia).
Chi può dire di averle?
Beh, io no, PURTROPPO, perché DANNAZIONE avevano finito le taglie. Malnato destino dell'ultima sera della Fiera.
Sono stupende, stupende! In sughero, lo adoro!
Ho già detto quanto mi pace? No, perché se non è ancora chiaro lo ripeto, eh.
Mi rifarò con lo shop on line!
E poi, meraviglia delle meraviglia, che si stava sciogliendo al sole come un gelato alla nocciola, eccola, la bimba Ullallà.
Cappelli e turbanti vintage, deliziosi, assolutamente deliziosi!
E poi spillette, cerchietti, accessori dal gusto stravagante e vintage.
Che dire, mi piacciono un sacco!
(Le ruberei pure la macchina da cucire vecchia, le ruberei. ma mi trattengo, perché sono una signora).
Quindi sono arrivata allo stand 1:1 a mano.
Beeeeeh che dire!
Piccolo intermezzo - confessione: mio nonno era comandante. Adorava la vela, aveva una barca a cui aveva dato il mio nome (ma si può? Grande nonno) e mi portava da piccola a fare giretti nel golfo.
E io vomitavo.
Si perché io soffro il mare. A navigarci, dico, a nuotarci no. sapete come si dice, vero? Che le persone si dividono in marinai e pesci? Bene, io sono un pesce, non un marinaio.
Povero nonno.
Però l'amore per la vita da barca e le cose che hanno un certo sapore "velesco" (velico? velasco? veliero? AIUTO) mi è restato. Ed allora, come potevo resistere dal comprare una megaborsa da mare in tela di vela? Il Marito mi ha trattenuto dal comprare quella con il segnavento che pendeva perché ha detto che sennò il gatto Strudel si attacca e chi lo molla più. Ma son contenta come un re comunque.
Ed è pure unisex, così il figlio grande non farà problemi quando sarà il suo turno di portarla.
Ha anche il sacchettino coordinato nel quale sbatterò cellulareportafogliochiavidicasa che non so mai dove mettere.
Contenti tutti, soprattutto io!
Ultima ma non ultima… la bancarella dei bottoni.
Maròòòò. Che tentazione.
In legno.
Fatti a mano.
C'era Il Marito vicino a me e quindi ho potuto prender solo quelli in legno di sommacco (Trieste = sommacco) altrimenti nessuno poteva impedirmi di fare man bassa di quelli fatti con i noccioli di ciliegia.
Perché tanto io c'ho la mail del signore artigiano dei bottoni.
No, non chiedete, tanto non ve la do.

domenica 15 giugno 2014

Rododendro Grigio

Rododendro Ferrugineo è un pattern che mi piace proprio tanto… ho usato dei gomitoli di Rowan Kidsilk Haze Eclipse per farne una luccicate e morbidissima versione invernale! 

sabato 14 giugno 2014

Woolisa

Di recente ho avuto modo di toccare con mano ed ammirare le splendide fibre tinte da Woolisa: sete, sete miste a merino, cashmere e bambù… tutte splendide e morbidissime!
Chiaramente dipende dalla fibra che sceglierete e dai vostri gusti, ma io ho provato il misto cashmere e bambù e ne sono stata rapita.
Tra tutti quelli che ho visto è il mio preferito: spesso, soffice, i punti sono molto regolari e belli, leggero e con una mano opaca che adoro.
Con la Merino 100% poi ho realizzato il nuovo scialle Salvària che mi sta dando grandissime soddisfazioni! Questo filato è adattissimo alle lavorazioni più complicate, elastico, rimane in forma, ha una splendida definizione dei punti e il tessuto che ne deriva è molto piacevole e regolare. Inoltre era davvero l'esatto colore che stavo cercando per rendere l'atmosfera da bosco incantato!
Nel mio stash ho anche la seta pura… da infarto, morbidissima: non vedo l'ora di usarla!
La cosa che trovo interessante, è che Lisa si fa filare il filato apposta! Lo trovo… come dire in modo elegante… una FAIGATA pazzesca.
Woolisa è molto brava nel dosaggio del colore e sta molto attenta che il filato, una volta lavorato, non crei l'effetto "pooling", cioè quelle antiestetiche ed odiosissime macchie! Devo dire che, rispetto ad altri filati, non ho avuto il minimo problema! Ed il lavoro ha quel bell'aspetto mélange che mi piace tanto.
I colori che propone Lisa sono tutti, e dico tutti, davvero bellissimi! L'unico problema è l'imbarazzo della scelta.
Io per mio gusto prediligo decisamente i toni del grigio, per cui la tonalità STONE da me va come il pane, ma anche il rosso VALENTINA mi piace un sacco… ed anche le tonalità variegate sul grigio - blu pavone qua sopra… vabbè, dai, vado a sferruzzare!!!
Voto complessivo? Direi un bel 9/10, assolutamente concorrenziale.

giovedì 12 giugno 2014

Salvària

Direttamente dall'ultimo TB6Cafè da lalanalà a Trieste, ecco a voi il mio nuovo pattern, SALVÀRIA, scaricabile direttamente da Ravelry.
Se vi piace, cliccate QUI per la vostra versione in italiano ed inglese!
Sconto per il mio nuovo pattern: da oggi fino al 30/06/2014: -1.50 Euro!!!
Usa il codice SALVARIA per lo sconto!!!

Salvària” fa parte della nuova collezione ispirata ai "Monti Pallidi", la catena montuosa delle Dolomiti italiane.
Le Salvàrie (o “donne della selva”) erano delle donne selvagge che abitavano i boschi e le rocce sopra la val Badia e la val di Fassa. Tendevano a schivare gli uomini, anche se, sagge e benevole, si nutrivano di frutti di bosco e vedevano tutto, anche le cose che gli uomini avrebbero voluto restassero nascoste.
Ogni tanto succedeva che una Salvària sposasse un uomo della valle ma non svelava mai il suo vero nome. Se il marito per caso lo scopriva, la Salvària era costretta ad abbandonare per sempre marito e figli.

Lo schema “Salvària” è un piccolo scialle asimmetrico con una forma insolita. È realizzato a maglia legaccio ed ha un bordino lavorato con l’I-cord per avvolgersi meglio attorno al collo ed alle spalle. Il grande bordo in pizzo reversibile disegna dei grandi “occhi” che simboleggiano la saggezza della Salvària che vede e sa tutto.
A causa della sua forma è possibile realizzarlo in varie misure, a seconda della disponibilità di filato che si possiede!

Click HERE for my new pattern SALVÀRIA, available in English and in Italian.
Sale for my new pattern: from today to 30/06/2014: -1.50 Euro!!!
Use the coupon code SALVARIA at checkout!!!

Salvària” is part of the new collection of patterns inspired by the “Monti Pallidi (Pale Mountains)”, a chain of mountains in the Italian Dolomites.
The “Salvàrie” were sylvan women who lived in the woods and rocks above the Badia and Fassa Valleys. They tended to avoid civilazation; being wise and benevolent creatures, they ate nuts and berries and they could see everything that happened around them, even those things that men would have preferred to keep secret.
Every once in a while, a Salvària would marry a man from the valley, but she could never reveal her real name. If, by chance, her husband discovered her real name, she was forced to abandon her husband and children forever.

Salvària” is a small, asymmetric shawl with an unusual shape. It is knit in garter stitch and has an i-cord border that hugs the body when the shawl is wrapped around the neck and shoulders. The wide, reversible lace border is reminiscent of large “eyes” that symbolize the wisdom of the Salvària who sees and knows all.
Because of its unusual shape and the way it is knit, it can be made in a variety of sizes, depending on how much yarn you have!

Photo Courtesy: Paolo Bonivento.
E un grande GRAZIE naturalmente a Donna.

martedì 10 giugno 2014

Un TB6cafè finalmente anche a Trieste

Ci sono momenti davvero specialissimi, di quelli che ti restano nel cuore, a lungo.
Come quello del mio primo TB6Cafè da lanalalà a Trieste, la mia tanto amata città.
E non perché gli altri TB6cafè dalle altre parti d'Italia siano stati da meno, ma perché fare un workshop nella tua città natale ha un altro gusto, spero che mi capirete!
E farlo insieme ad amiche triestine e non mi ha provocato emozioni davvero fortissime!






 


Ho volutamente omesso il progetto a cui abbiamo lavorato perché… è una sorpresa che svelerò presto in un prossimo post!