mercoledì 3 febbraio 2016

Spritz-intervista n° 6: Ela Torrente

È una designer di fama internazionale.
Disegna dei capi meravigliosi.
È schiva e riservata, ma io l'ho beccata (ah-ha! Ho fatto pure la rima).
Ecco a voi, siorri e siorrine, ELA TORRENTE.
Ciao Ela! Innanzitutto siediti e mettiti comoda sul mio divano (io vivo sul divano). Se vuoi puoi anche sferruzzare mentre parliamo o se vuoi puoi accarezzare Strudel, sempre che tu riesca a beccarlo.
La primissima cosa che ti chiedo a bruciapelo è questa: sei italiana, italianissima: come mai la scelta di pubblicare e scrivere solo in inglese?
Ciao Valentina, (ho paura dei gatti, starò seduta un po' rigidina...) grazie infinite per l'invito.
Ho iniziato a sferruzzare da bambina perchè eravamo una nidiata di cugine e mia nonna ci domava un po' come poteva. La maglia ed il taglio e cucito erano attività abbastanza frequenti, anche se io ed il cucito abitiamo purtroppo pianeti diversi.
Quando, ormai adulta, ho scoperto Ravelry, il mio modo di vedere la maglia è cambiato! Grazie a Ravelry ho imparato tecniche più moderne e appassionanti, tutte però in lingua inglese. Come effetto collaterale, per tutto ciò che riguarda la maglia, ho iniziato a pensare in inglese! Scrivo in inglese perchè mi viene più naturale e mi sento più sicura. Uno dei miei obiettivi per il 2016 è tradurre i miei modelli in italiano, quindi ho ricominciato a studiare! Per inciso, ho visto le tue dispense su youtube e le trovo utilissime. Posso chiamarti Prof? (NotaDiMe: esagerata… :) )

Come si svolge la tua giornata? Io corro tutto il giorno da una cosa all'altra, e riesco ad organizzarmi con difficoltà, rincuorami e dimmi che per te non è così e che vivi in una realtà zen! Mi darebbe una speranza!
Sono abbastanza zen, sì! Spesso non è facile, soprattutto quando si lavora con delle scadenze piuttosto strette, però mi sono imposta un cambiamento di passo. Faccio una cosa che adoro, sono fortunata, ho lavorato tanto per poterlo fare e me la godo.

Anche a te, come a tutte le altre, vorrei domandare: se non avessi incontrato la maglia e non fossi diventata una designer, cosa avresti voluto fare? Il mangiatore di spade? Il droghiere? L'impiegata delle Poste? Dai, dimmelo!
Da piccola volevo fare l'attrice o la cassiera. Ho lavorato per circa 10 anni in ambito teatrale, se mi và male posso sempre far domanda all'esselunga!

Qual è l'aspetto del lavoro a maglia che proprio non ti piace o che non sopporti? Ed invece qual è la cosa che apprezzi di più?
Mi annoia lavorare le maniche usando i ferri circolari, ho scoperto che è una cosa abbastanza comune.
Poi, una tecnica che non capisco è lo "steeking". Traduco: quella tecnica che permette di lavorare in tondo un maglione per poi tagliarlo per farne un cardigan. Ecco, di per sé la tecnica è geniale per allungare maniche o recuperare un maglione bucato... ma il pensiero di tagliare i filati senza esserne costretta mi mette a disagio! Apprezzo tutto il resto, a partire dalla scelta del filato. Un buon filato è la base di un buon lavoro e, per quanto mi riguarda, non necessariamente il filato più costoso è il migliore.

Su Ravelry sei molto attiva: hai un gruppo molto numeroso di "fans", pubblichi tanti modelli ed anche delle pubblicazioni digitali. Inotre sei presente anche su Facebook. Insomma, sei dappertutto! Quando conta Internet per te e la tua attività? Ti piace usarlo o, fosse per te, vivresti bene anche in una grotta solitaria nel bosco? (qualsiasi riferimento alla mia persona è puramente casuale)
Internet è fondamentale. Io pubblico solo in digitale, per cui non potrei esistere senza internet. I social sono lo strumento essenziale per raggiungere le persone e per poter essere di supporto in tempo reale. Essere presente, anche solo per rispondere a qualche curiosità, è uno degli aspetti a cui tengo di più. Può sembrare poco pratico, ma crea una relazione a cui forse ci siamo disabituati. Non mi sento di interfacciarmi con dei "clienti", ma con delle persone che supportano il mio lavoro. Detto ciò, mia figlia mi ha dato un'infarinatura di facebook, instagram e quan'altro... altrimenti ciao!

Quanto conta il materiale e, soprattutto, la ricerca del materiale nel tuo modo di fare a maglia? Quali sono le tue fibre preferite?
Come dicevo più su, l'attenzione ai materiali fa un'enorme differenza. E' un po' come cucinare: ci vogliono gli ingredienti adatti. Ultimamente mi sto interessando ad alcuni produttori e distributori di lana biologica in Italia ed Europa. Ad ogni modo, lana ed alpaca sono le mie fibre preferite.

Quanto conta il fatto di saper padroneggiare alla perfezione la lingua inglese nel mondo della maglia odierno? È indispensabile conoscerlo per essere aggiornate e per fare a maglia in modo moderno?
Conta molto ma non credo che la perfezione sia indispensabile, noi italiani siamo bravissimi a capire al volo i concetti, no? Per quanto riguarda la scrittura dei modelli, ben lungi dall'essere sfiorata dalla perfezione, lavoro con un alcune editor inglesi. Senza di loro sarei perduta, anche perchè sono piuttosto gnucca e continuo sempre a fare gli stessi errori.

Siamo alla fine ed ecco la domanda finale… quali progetti hai in serbo per il futuro? C’è qualcosa che ci puoi anticipare?
Come ti dicevo prima, vorrei tradurre i miei modelli in italiano... Spero di trovare il tempo e anche qualcuno che mi dia una mano! Ho iniziato l'anno scorso (e proseguirò anche nel 2016) a collaborare con alcuni siti e case produttrici e andrò avanti con la pubblicazione del mio "Modish Sweater Club". Entrambe le esperienze mi hanno divertita un sacco! Sto anche preparando una piccola sorpresa per Edimburgo, insieme a Valentina Consalvi di Snail Yarns (la trovate su Etsy, vi consiglio di dare un'occhiata perchè ha dei filati strepitosi)... E poi, si vedrà!

Salutiamo Ela e… alla prossima intervista!

Ela la potete trovare sul suo sito Modishknits, su Ravelry, su Facebook e sulla sua pagina Facebook, su Twitter come @Modish Knits e su Instagram come @elatorrente

1 commento:

Rosanna ha detto...

Bellissima intervista, mi piace. Brava Valentina (come sempre).
Buona giornata Rosanna